Intervista a Simone Corbo


Sous Chef Villa Crespi

Nemo propheta in patria, mica tanto. Non vale per Simone Corbo, 37 anni, la locuzione latina che sembra scongiurare il successo vicino alle proprie radici territoriali. Non per lui, secondo chef di Villa Crespi e fedelissimo dello chef Antonino Cannavacciuolo con il quale collabora da circa 8 anni complessivi. Nativo di Verbania, studi condotti a Stresa, un “chilometro zero” di assoluto valore per condurre la cucina di Villa Crespi. “Avevo 22 anni quando ho messo piede per la prima volta all’interno di Villa Crespi e nella cucina di un ristorante stellato. – racconta Simone – Furono due anni di formazione e di esperienza intense, dopo i quali mi sono trasferito in Francia per un triennio prima di fare ritorno nuovamente a casa, ancora a fianco dello chef”.

Come sei entrata/o in contatto con il gruppo Cannavacciuolo?

Come dicevo, ero molto giovane. Ricordo che un amico mi disse che Villa Crespi cercava personale. In tutta onestà, a quei tempi non avevo idea di cosa significasse lavorare in un ristorante stellato. E così decisi di pranzare a Villa Crespi e, dopo mangiato, ebbi la fortuna di scambiare qualche parola direttamente con chef Cannavacciuolo. Dissi allo chef che mi sarebbe piaciuto conoscere la sua cucina e iniziai il classico periodo di prova.

E fu un colpo di fulmine (lavorativo)?

Senza alcun dubbio, perlomeno da parte mia! Ebbi immediatamente la sensazione di trovarmi difronte a una persona corretta e a una cucina entusiasmante.

Ricordi le sensazioni di quel tuo primo giorno di lavoro per il gruppo Cannavacciuolo?

Ricordo un po’ di agitazione ma altrettanta voglia di dimostrare che sapevo fare il mio mestiere. Un po’ di tensione, come è naturale che sia durante i primi giorni di una nuova esperienza, superata concentrandomi sul lavoro e agevolato dall’ambiente creato da chef Cannavacciuolo. Basti pensare che a quei tempi, durante la pausa tra un servizio e l’altro, ci portava a giocare a pallone in un parcheggio. Insomma, il ghiaccio fu sciolto subito.

Simone Corbo

Definisci con tre aggettivi il tuo ambiente di lavoro

Armonico, serio ma non serioso, coeso.

Qual è l’opportunità di cui sei più grata/al gruppo Cannavacciuolo?

Non è tanto un’opportunità quanto una sensazione: la fiducia che mi hanno sempre dimostrato. È molto difficile essere responsabili di un posto che non è tuo ma l’ambiente di Villa Crespi e le persone che ne fanno parte facilitano enormemente le cose. Chef Antonino e la signora Cinzia sono persone che danno tutto per farti sentire a tuo agio. È esattamente come una famiglia.

Ci parli un po’ del tuo team di cucina?

È una squadra giovanissima composta da ragazzi che hanno una voglia matta di apprendere e di restituire quello che hanno appreso. C’è tanta voglia di spingere e di portare risultati all’interno dell’azienda. E a nessuno manca la motivazione, altro ingrediente essenziale per il successo.

Dove ti vedi tra 5 anni?

Faccio fatica a fare certi tipi di previsioni. Quello che so per certo è che mi trovo benissimo a Villa Crespi, che sono qui ormai da 6 anni consecutivi, e che tra 5 anni mi piacerebbe essere ancora dove sono, trovandomi sempre meglio.

Cannavacciuolo team